Prendete un capolavoro del cinema muto tedesco, la meravigliosa Berlino pre-bellica, un gruppo di autori che di lì a poco diventeranno i maestri del cinema hollywoodiano; innestate su queste immagini una nuova colonna sonora fatta di audio tratti da altri film e di musiche di un grande gruppo berlinese come gli Einsturzende Neubauten, anche queste frammentate e ricomposte: questo è “il prato verde dell’illusione”.
Menschen am Sonntag è un’opera del 1930, acerba ma potentissima, autoprodotta da un gruppo di registi — Billy Wilder, Edgar G. Ulmer, Fred Zinnemann, Curt e Robert Siodmak — che di lì a poco, con l’avvento di Hitler, fuggiranno a Hollywood per rivoluzionarne i generi. Il lavoro a cura di Alberto Brodesco e Guido Laino consiste nell’innesto di una nuova sonorizzazione (un montaggio di dialoghi e suoni dalla storia del cinema e della musica degli Einsturzende Neubauten) che intende mostrare l’ampiezza dello spettro semantico che copre il film, dal punto di vista stilistico (abbiamo di fronte un documentario, un film sperimentale, un filmino di famiglia, una fiction?) e dei contenuti. D’altra parte la Berlino radiosa di una domenica del 1930 appare come un giardino incantato su cui incombe la catastrofe del nazismo che, per quanto sembri in qualche modo essere presentita dagli autori e dai protagonisti del film, porta a una rilettura integrale del film fatta a posteriori.